Spesso le persone che incontro nei miei percorsi, hanno un tratto in comune: hanno provato diversi lavori e si sono trovate anche bene, eppure non si sentono più così soddisfatte e vorrebbero fare altro, solo che non sanno esattamente cosa.
Sono alla ricerca di ciò che possa dare loro un senso, un’eredità da lasciare, che vada oltre l’attività che serve per pagare l’affitto e le bollette; qualcosa di più grande, una missione di vita.
Ogni volta che arriviamo a questo punto, mi sento entusiasta e pronta alla sfida.
È una delle mie parti preferite, anche se molto sfidante perché scoprire ciò che davvero ti fa battere il cuore è un processo e non è quasi mai immediato.
Anche io quando ero alla ricerca del mio posto nel mondo, ho provato diversi lavori. Da dipendente nel marketing, ad insegnante di inglese prima con i bambini, poi con gli adulti, passando per il supporto alla comunicazione in modalità nomade digitale. L’interesse per la crescita personale è nato proprio per rispondere alla domanda: ma io cosa sono nata per fare? Possibile che la vita sia solo questo? Qual è la mia missione di vita?
Credevo di trovare la risposta nascosta in qualche angolo remoto del pianeta e ogni volta, passato l’entusiasmo iniziale, purtroppo o per fortuna sapevo già che quello che stavo facendo sarebbe stato solo transitorio e che ci sarebbe stato altro per me….solo che non sapevo cosa.
Ora, capisci bene che una vita così è una vita in attesa e che non fa che acuire il senso di frustrazione perché ti sembra di fare fare fare e non arrivare mai da nessuna parte.
Tutto ciò che ho letto e fatto mi è servito, ma se dovessi identificare due eventi chiave direi:
- Leggere il libro di Sir Ken Robinson – The Element.
- Scoprire il concetto di Perseguire Obiettivi Nobili del modello di intelligenza emotiva Six Seconds, alla base di tutti i miei percorsi
Sono in qualche modo collegati perché si riferiscono al paradigma essere – fare – avere.
Il libro insegna a pensare in modo diverso e rivalutare il concetto di creatività e immaginazione per pensare in modo non lineare. Sir Ken Robinson definisce l’elemento come l’incontro tra la passione e l’attitudine naturale.
L’obiettivo nobile dona sollievo perché toglie il peso di trovare IL lavoro della propria vita.
Non è un obiettivo standard. Non è qualcosa da fare, ma prima di tutto un atteggiamento da incarnare.
È inclusivo, integra tutti gli ambiti della vita. Non si esprime solo con il lavoro e non richiede di stravolgere tutto per partire alla salvezza del mondo. È un concetto diverso da quello di missione di vita. Puoi perseguire il tuo obiettivo eccellente in qualsiasi cosa tu faccia ed è questo ciò che ti fa agire allineata con i tuoi valori e contribuisce alla tua soddisfazione.
Riassume ciò che è importante per te e si esprime con un’azione. Il mio, al momento, è supportare le persone nel vedere l’abbondanza di possibilità intorno a loro. Racchiude due parole importanti che si riferiscono ad alcuni dei miei valori: abbondanza e possibilità.
Perché dico al momento: perché può darsi che cambierà, si affinerà e va bene così. Questo è ciò che so con la consapevolezza del momento. Non importa che sia perfetto, l’importante che mi faccia sentire viva.
E posso esprimerlo quando conduco un workshop, in una sessione, ma anche mentre faccio la spesa al supermercato, quando interagisco con un’amica o ho un conflitto con una persona. Come vedi, ha effetto su di me, ma lo sguardo è rivolto agli altri.
Se stai cercando qualcosa che dia un senso alla tua vita, occorre che tu ti “tolga di mezzo” e possa rivolgere lo sguardo agli altri.
E allora, invece di chiederti che cosa – questo pezzo arriverà quando avrai fatto chiarezza su chi sei – chiediti:
- Che tipo di persona voglio essere? Con che qualità?
- Che cosa mi fa battere il cuore, che cosa mi fa sentire viva?
- Che cosa è davvero importante per me? Scrivi una lista di valori imprescindibili.
Ti lascio con una citazione che mi guida da quando l’ho scoperta:
“Non chiedere di cosa ha bisogno il mondo, chiediti cos’è che ti fa sentire vivo, perché quello di cui il mondo ha bisogno è di persone che si sentono vive.”
Howard Thurman
La foto è di Ryan ‘O’ Niel su Unsplash