Viaggiare da sola fortifica l’autostima e la fiducia in te stessa, è un’espressione di indipendenza ed è grandioso.
Quando finalmente ti riappropri del tuo potere personale, scopri quanto sia bella la libertà e ti rendi conto che ce la puoi fare benissimo da sola, il rischio è quello di diventare dipendente dalla tua indipendenza.
L’indipendenza diventa un fortino da difendere e ogni presenza può essere percepita come una “minaccia” all’equilibrio che ti sei faticosamente conquistata. Il rischio è quello di diventare Miss Ce-la-faccio-da-sola-non-ho-bisogno-di-te. Dalla persona che ti aiuta a prendere la valigia dalla cappelliera, a quella che ti aiuta con il trolley o una borsa pesante per le scale, solo per citare due esempi, la risposta è: No grazie, ce la faccio da sola.
Lasciarsi aiutare non vuol dire essere deboli, ma essere umani. È bello essere indipendenti, cioè non dipendere da qualcuno o qualcosa e stare in piedi con le proprie gambe, senza che qualcuno ci faccia da stampella, ma rifiutare la gentilezza e l’aiuto è un altro discorso. È come rifiutare di connettersi con le altre persone ed è questo che crea isolamento e senso di solitudine.
In che modo un aiuto da parte degli altri è un affronto alla tua libertà? Quando siamo noi ad essere gentili verso gli altri, perché lo facciamo?
Parte tutto da noi e dalla nostra autostima.Se crediamo di non meritare le gentilezze degli altri o che valiamo solo se siamo indipendenti, alzeremo sempre più dei muri che alla lunga ci allontaneranno da noi stesse e dagli altri e magari ci lamenteremo anche dicendo che “dobbiamo fare tutto da sole!”. Ti ci ritrovi?
Allora prova questo esercizio: la prossima volta che qualcuno offre il suo aiuto o ti fa una gentilezza, rispondi con un sì e ringrazia. Apriti a ricevere con gratitudine e nota ciò che succede 😉
La foto proviene da Denys Nevozhai su Unsplash